il tarlo terza parte

Io ascoltavo il suo racconto pensando che mi sarebbe piaciuto fosse capitato a me quello che era capitato a Gianni. Noi abbiamo sempre fatto sesso in un modo scontato senza particolare enfasi e lussuria. Del resto Lei è fortemente cattolica e quindi ha sempre rifiutato di considerare il sesso un pilastro della nostra unione. Ma il racconto mi stava eccitando e volevo che mia moglie continuasse; avevo completamente dimenticato la gelosia che mi aveva assalito quella notte e l’unico desiderio era sapere come proseguisse la storia.
Bruna si alzò per prendere il telefono, compose il numero e dopo poco sentii che stava parlando proprio con Maria, s’informava di come avesse passato la notte ed ad un certo punto scoppiò in una risata cristallina. Questa cosa non la capii visto che la sua amica sembrava non avesse da condividere nulla di divertente, stando al fatto che si era rivolta a mia moglie in lacrime per un problema serio, che si era rivelato tale, avendo detto subito che suo marito, dopo più di trent’anni di matrimonio, se n’era andato di casa.
Dopo la telefonata, mia moglie con una faccia divertita, tornò a sedersi ed io, ormai preso da una curiosità perversa, gli chiesi di continuare la storia dimenticandomi della telefonata.
Bruna, riprese a parlare guardandomi negli occhi, quasi come se mi dovesse fare una confessione. Sai, Maria mi ha poi raccontato che durante il giorno spesso veniva assalita dalle pulsioni, si sentiva eccitata ed era costretta a darsi piacere da sola quando non aveva a disposizione Gianni. Ormai erano mesi che scopavano alla grande e lei provava tutte le posizioni che aveva letto, con grande piacere di Gianni che non era altrettanto fantasioso ma che, a questo punto, Lei riusciva a guidare e fargli fare quasi tutto quello che Lei voleva. Ormai facevano sesso anche in corridoio, in cucina, sul tavolo della sala da pranzo, …………. addirittura in ascensore. A Lei piaceva il rischio che qualcuno li vedesse. Era una delle cose che aveva letto ed effettivamente gli provocava degli orgasmi rapidissimi, tanto che in alcune occasioni Lei era venuta prima ancora che il marito riuscisse a penetrarLa. Gli era rimasto un solo tabù che ancora resisteva …………………. Il culo. Si il culo, voleva essere penetrata nell’ano e provare tutte quelle sensazioni meravigliose che aveva letto. Ma non sapeva come fare a chiederlo a Gianni senza doversi giustificare? Lui non glielo aveva mai chiesto.
Trovò, nella famosa vetrina che ormai utilizzava da anni, un libro che trattava l’argomento e leggendolo la sua voglia era diventata irrefrenabile. Non se la sentiva di dire a Gianni “dai rompimi il culo”, ma era esattamente quello che le veniva in mente dopo aver letto quelle storie e quando lo sentiva appoggiato dietro di Lei, doveva fare grandi sforzi per non urlarlo.
Un giorno Maria andò al supermercato, era estate, lei era ancora un’avvenente quarantenne che spesso gli uomini guardavano con bramosia, ma Lei non ci pensava, era affamata di sesso ma aveva sempre pensato che l’unico uomo con cui voleva farlo fosse suo marito. Quel giorno passando vicino ad un gruppo di ragazzi che potevano avere circa vent’anni, percepì una frase, anche se detta a voce bassa: ……… “ guarda che culo, mi piacerebbe proprio sfondarglielo”. Le prese un brivido e si senti bagnare in mezzo alle gambe. Dopo il primo momento in cui rimase immobilizzata e dovette appoggiarsi allo scaffale, s’affretto al bagno e costatò che stava colando. Era venuta come non le era mai successo. Si rinfrescò il viso e si guardò allo specchio, finalmente prese atto della sua bellezza e del fatto che nessun uomo l’avrebbe mai rifiutata.
Uscì dal bagno cambiata, ora Lei guardava gli uomini con altri occhi.

Continua …………………….
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